CONI e ESPORTS ECCO L'INTESA

Finalmente un protocollo

Coni ed eSports ecco l’intesa (finalmente). Sabato 17 gennaio il CONI e il Comitato Promotore E-Sports Italia hanno siglato un protocollo d’intesa e convenzione al fine di supportare le singole federazioni e le discipline ad essere riferite nello sviluppo del settore degli sport elettronici e simulati al loro interno.

Cooperazione

Il protocollo stabilisce il ruolo che verrà ricoperto dal Comitato Promotore E-Sports. Quest’ultimo infatti sarà chiamato a coadiuvare le singole federazioni che vorrano creare e nello sviluppo della loro offerta di sport virtuale. Questo compito si può definire ad interim, nel senso che quest’attività verrà svolta dal Comitato nell’attesa che si costituisca una federazione specifica per questo settore.

Step by step

Il protocollo definisce anche qual è la categoria di eSports che verrà considerata dal CONI. Infatti, in linea con le direttive e le linee guida del CIO (Comitato Olimpico Internazionale), tale intesa riguarda i soli “sport virtuali” (videogame che riproducono sport tradizionali e quindi anche olimpici) e simulati (come quelli motoristici).

Proprio l’aggiunta di quest’ultima categoria rende il vice presidente del Comitato molto soddisfatto, poiché all”interno degli sport simulati rientrano anche gli sport motoristici che stanno riscuotendo molto successo fra gli appassionati del settore.

Questo primo protocollo potrebbe rappresentare il primo passo verso una futura l’inclusione di giochi come Fortnite o League of Legends, oggi esclusi ma che riscuotono il maggior successo fra gli appassionati.

E per gli Esports alle Olimpiadi?

Parigi 2024 – Los Angeles 2028

Il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) sta ragionando su come agire per evitare che sia l’establishment che tutti coloro che fanno parte del mondo degli sports tradizionali (per usare il gergo del Comitato Olimpico) non storcano il naso o possano manifestare dissenso per eventuali scelte.

L’idea è far approdare gli “sport virtuali” ai Giochi di Parigi 2024 in via sperimentale, magari senza un medagliere uffuciale, e vedere il riscontro di tale novità si per gli addetti ai lavori che per gli spettatori, per poi ufficializzare la disciplina a Los Angeles 2028 con un medagliere a parte ma comunque riconosciuto.

Molte incognite

Come detto, in Italia è solo il primo passo, e la strada per le Olimpiadi è ancora lunga. E sia per il nostro paese che per la più affascinante e antica competizione della storia, bisognerà prima di tutto capire come inciderà la restrizione ai soli “Sport virtuali” in termini di pubblico, visibilità e seguito, e quale ruolo avranno sia la regolamentazione del settore che verrà a svilupparsi (sia nazionale che internaionale), che le influenze dei publishers di videogame, che detengono la proprieta intellettuale dei giochi su cui si cimentano i professionisti esportivi.

 

Chissà se qualcuno dei nostri coach sarà un’atleta olimpico a Los Angeles 2028.Nel frattempo puoi imparare da loro su Gamest.